venerdì 2 maggio 2014

Silvana Arbia: “Italia ed Europa liberi dalla corruzione”

L’Italia e l’Europa hanno un male grave di cui si devono liberare: la corruzione. Una piaga che impedisce di valorizzare le risorse e il merito e quindi lo sviluppo dell’economia e la tutela dell’ambiente.
La Commissione europea ha già evidenziato l’alto livello di corruzione nelle istituzioni europee, un vero cancro che può corrodere anche le forze sane.
E’ assurdo che regioni ricche debbano rimanere povere, che le persone lascino i loro territori favorendo  la presenza di poteri, oligarchie il cui solo scopo è arricchirsi e diventare sempre più influenti sulle istituzioni.
La società civile deve tenere alta  la discussione su questo grave problema: “Transparency International”, che è un’organizzazione non governativa, pubblica dati allarmanti su come lobbisti senza regole e senza scrupoli mettano le mani sulle istituzioni dell’Unione Europea.
La stessa organizzazione fa notare l’introduzione di pratiche che riducono sempre di più la trasparenza delle decisioni della Commissione, del Parlamento Europeo e del Consiglio, si tratta di riunioni a porte chiuse dove avvengono i negoziati sulla testa di cittadini. E così, 500 milioni di europei, subiscono decisioni prese da qualche migliaio di lobbisti.
Ecco, allora, l’importanza dell’accesso all'informazione e alla giustizia in materia ambientale. Voglio richiamare, a tal proposito, la Convenzione di Arhus (decisione 2005/370/CE del Consiglio, 17 febbraio 2005) con cui l'Unione Europea intende sensibilizzare e coinvolgere i cittadini nelle questioni ambientali, nonché migliorare l'applicazione della legislazione sull'ambiente. Parte dall'idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento della protezione dell'ambiente. Essa intende contribuire a salvaguardare il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere.
Insomma, la partecipazione civile è fondamentale ai fini delle decisioni da prendere. Le autorità pubbliche devono mantenere aggiornate le informazioni in loro possesso e a tale scopo devono tenere elenchi, registri e schedari accessibili al pubblico. Deve essere favorita l'utilizzazione di dati elettronici, comprendenti le relazioni sulla situazione dell'ambiente, la legislazione, i piani o le politiche nazionali, le convenzioni internazionali.
Ribadisco che la lotta alla corruzione deve essere una priorità per il nuovo Parlamento europeo. Lavoriamo insieme per denunciare i conflitti di interesse, le oligarchie e le opacità delle decisioni prese sulla nostra testa.


Silvana Arbia