lunedì 17 novembre 2014

Nasce a San Marino la Fondazione Silvana Arbia


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Lunedì 10 Novembre 2014
SAN MARINO L'apertura dell'anno sociale del Soroptimist club di San Marino (presidente Giusi Ridolfi) si carica di potenti valori sociali e umanitari. Sabato sera, infatti, durante la consueta cerimonia, è stata presentata ufficialmente la "Fondazione Silvana Arbia", che agirà da subito in Rwanda per salvare le bambine soldato.
La fondazione è stata voluta dal magistrato Silvana Arbia, che ha lavorato per quasi nove anni, fino al 2008, come procuratore e chief of prosecutions presso il Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda (I.C.T.R.) con sede a l'Aia. Silvana ha rappresentato l'accusa contro i responsabili del genocidio di un milione di persone di etnia Tutsi, massacrate nel giro di tre mesi, dall'aprile al luglio 1994 in quella martoriata terra d'Africa. A lei è andato il Premio per la pace 2013 del Soroptimist International Europa, destinato a personaggi che si sono distinti nel sociale, dietro la candidatura da parte del Soroptimist Club di San Marino, da sempre attivo in Rwanda per aiutare le donne e gli orfani.
Oggi, quel premio, tradotto in ventimila euro, è diventato il primo mattone di una fondazione che investe sul futuro dei bambini. La guerra infatti non è finita. Nella regione dei Grandi Laghi, guerriglieri e terroristi continuano a combattere servendosi anche di tantissimi minori. Spesso non solo per sparare, ma anche come oggetto di sfruttamento sessuale. Un fenomeno vastissimo e perverso, che nessuno riesce a fermare. Questi bambini sono soli, le istituzioni locali non intervengono.
"Non ha senso parlare di pace se non si limitano certe pratiche" ha detto Silvana Arbia nel corso della serata, durante la quale il Soroptimist di San Marino le ha conferito il titolo di "socia onoraria".
Tutte le pratiche per la costituzione della fondazione sono state messe in atto dalle soroptimiste Antonella Bonelli e Francesca Mularoni. Alla presidenza è stata nominata Mara Verbena.
La fondazione, secondo gli intendimenti del magistrato, dovrà porsi innanzi tutto come sostegno alle famiglie, alle mamme in particolar modo, perché resistano di fronte alla violenza del rapimento dei figli. Lavorerà per una presa di coscienza collettiva affinché bambine e bambini diventino macchine da guerra. Oggi, la fondazione è ancora piccola, ma l'obiettivo è farla conoscere, sensibilizzare altre persone e altri club Soroptimist, perché ciascuno possa dare un contributo "se vogliamo che quei bambini diventino attori di pace".

http://www.sanmarinofixing.com/smfixing/san-marino/15719-san-marino-nasce-la-fondazione-silvana-arbia.html

sabato 21 giugno 2014

Al di là delle elezioni, io resto una cercatrice di verità.

E' ancora tempo di analisi delle elezioni europee, ed é giusto che sia così, anche in considerazione di nuovi e possibili progetti politici o solo di un rafforzamento di iniziative già avviate con il voto per il Parlamento europeo.  Mi scrivono tanti amici e amiche e molti non hanno avuto la possibilità, nelle settimane scorse, di leggere la mia lettera di commento e di ringraziamento su quanto é stato fatto alle elezioni.


Leggo sulla stampa, in questi giorni, i commenti di partiti o di singoli cittadini e voglio ribadire, anche per allontanare sindromi da “frustrazione” post-elettorale che proprio non mi appartengono, di essere molto tranquilla e soprattutto consapevole di aver garantito alla coalizione per “L’Altra Europa con Tsipras” un contributo determinante ai fini dell’affermazione complessiva della Lista.
In Basilicata ho ottenuto 5.397 voti, di cui 3.743 in provincia di Potenza e 1.654 in provincia di Matera. Sono stata in Basilicata la candidata più votata della lista L’Altra Europa. E questo grazie a chi mi ha sostenuto.
Ho riportato, nelle sei regioni del collegio Sud, circa 11 mila voti, distribuiti tra Puglia, Campania, Calabria, Abruzzo e Molise. 
Questo é un risultato eccellente, in considerazione, soprattutto,  della percentuale che la lista L’Altra Europa ha registrato in Basilicata: 5,7 %, rispetto al 4,03 % nazionale della lista stessa.
I miei voti in Basilicata, da soli, sono il 2,5 per cento di quel 5,7 per cento che ha riportato tutta la lista nella nostra regione, che vuol dire oltre il 40 per cento dei voti della lista Tsipras.
Sono orgogliosa di essere stata decisiva, in particolare con i consensi riportati in terra lucana, per innalzare la percentuale nazionale della lista Tsipras, al punto da farle superare la soglia di accesso al Parlamento europeo, che è del 4 per cento. Ribadisco che, per me e per i miei elettori,  questo è un bel biglietto di presentazione del progetto per il Sud e del movimento spontaneo che abbiamo voluto lanciare.
Al di là delle elezioni, io resto una cercatrice di verità. Il mio desiderio di giustizia é ineludibile rispetto agli scenari e ai problemi che si verranno a creare. Sottolineo che in politica servono donne e uomini nuovi, diversi, soprattutto liberi da vincoli e condizionamenti. Come donna meridionale metterò sempre a disposizione del Sud la mia storia e la mia esperienza.
Nelle mie visite durante la campagna elettorale, ho incontrato tante persone. A loro ho spiegato che l’Italia ha un male grave di cui si deve liberare: la corruzione. Una piaga che impedisce di valorizzare le risorse e il merito. La lotta alla corruzione deve essere una priorità. Lavoriamo insieme per denunciare i conflitti di interesse, le oligarchie e le opacità delle decisioni prese sulla nostra testa.
Un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduce ad un miglioramento della protezione delle risorse. La natura scempiata è una delle conseguenze del non rispetto delle regole, dell’impunità che persiste, che al Sud si ingigantisce. Ammalarsi a causa dei veleni di un finto sviluppo mette in discussione il nostro diritto alla salute. Lo sanno bene i lucani, i pugliesi, i campani e i calabresi che cominciano a capire quanto pesino sulla loro pelle le scelte irresponsabili di una classe politica che bada solo alla conquista di posizioni di potere.
Bisogna indagare a fondo per disastro ambientale colposo e risarcire i danni a chi li ha subiti e li sta subendo. Le responsabilità di chi ha agito e agisce nelle terre del Sud non possono restare impunite.
Quanta attenzione bisogna ancora dedicare ai problemi del comparto agricolo meridionale, dal sostegno inadeguato che riceve sino alle procedure esecutive che gravano su tanti operatori. E poi gli effetti nefasti sulle produzioni meridionali conseguenti agli accordi europei con i Paesi terzi.
La politica non deve servire solo a qualcuno, non dobbiamo mai dimenticarlo. Solo in queste condizioni potrà esserci un futuro per noi e per le generazioni future.
C'è tanta gente che, esprimendo apprezzamenti per il mio risultato, ribadisce la disponibilità a sviluppare, anche per il futuro, un'azione tesa a costruire piattaforme sociali e politiche. Condivido questo anelito perché, come dico spesso, "non si può stare a guardare".

Silvana Arbia

lunedì 26 maggio 2014

“Una grande affermazione" Silvana Arbia ringrazia gli elettori del Sud”

Abbraccio e ringrazio i cittadini del collegio Sud che hanno creduto e credono nel nostro progetto per le elezioni europee. I lucani mi hanno attribuito, complessivamente, 5.397 voti (3.743 in provincia di Potenza e 1.654 in provincia di Matera). In Basilicata sono la candidata più votata della lista “L’Altra Europa con Tsipras”.

E' andata bene nelle altre regioni del collegio Sud (Molise, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria): comprendendo i suffragi lucani, ho riportato complessivamente circa 11 mila voti.
E' un risultato eccellente, in considerazione, soprattutto, della percentuale che “L’Altra Europa” ha registrato in Basilicata: 5,7 %, rispetto al 4,03 % nazionale della lista stessa. I miei voti in Basilicata, da soli, sono il 2,5 % del 5,7 % che ha ottenuto la coalizione nella regione, che vuol dire oltre il 40% dei voti. Dunque, un contributo determinante.
Sono orgogliosa - e dovete esserlo anche voi che avete consentito questo risultato - di essere stata decisiva per incrementare la percentuale nazionale della lista Tsipras , al punto da farle superare la soglia minima di accesso al Parlamento europeo, che è del 4 per cento.
Un successo che premia l’impegno di noi tutti in questa campagna elettorale condotta, da parte mia, confrontandomi a viso aperto con i cittadini, nella massima correttezza e trasparenza. E questo senza i potenti mezzi dei partiti, anche di quelli che hanno aderito alla lista Tsipras, che non sono stati messi al servizio di tutti i candidati, in una logica di cooperazione.
La mia soddisfazione, oggi, è enorme. Questo è un bel biglietto di presentazione per il Mezzogiorno, un tesoretto che dovremo mettere a frutto, valorizzandolo e facendolo crescere nei prossimi appuntamenti elettorali.
Ringrazio chi ha voluto votarmi e auspico, per il futuro, un comportamento di maggiore cooperazione e una capacità di muoversi in sinergia di tutto il movimento costituente la lista Tsipras. Avremmo assistito a ben altro risultato con una organizzazione capace di muovere e tenere insieme le esperienze, i saperi, le passioni delle componenti rappresentate. C’è stata una carenza di comunicazione con i referenti nazionali, gap che va colmato.
Visti i risultati e le percentuali, sono orgogliosa di aver fornito un contributo fondamentale per l’affermazione della lista, a livello locale e nazionale, nell’ottica del superamento del 4 per cento.
Ora attendo il momento di confronto per l’analisi del voto, per poter proseguire nelle nostre battaglie contro il malaffare, i ricatti, le manipolazioni, il malcostume e le povertà. Va sostenuta l’occupazione vera e non assistita, attraverso un progetto di sviluppo che parta dal Sud e che coniughi la tutela del territorio e dell’ambiente con la gestione dei beni culturali, in modo che possano diventare il volano dell’economia. Vanno tutelate le persone affinché il Sud diventi regione d’Europa, coltivando la speranza delle madri e dei padri di non vedere più i figli allontanarsi dalla terra d'origine alla ricerca di lavoro.
Arrivederci a presto, perché intendiamo allargare a macchia d’olio il movimento nato in Basilicata, ma per il Sud.

Silvana Arbia

giovedì 22 maggio 2014

Lettera di Silvana Arbia ai cittadini del Sud

Un’Europa diversa, insieme a Tsipras


Sono una cercatrice di verità. L’ho sempre inseguita, come magistrato, nei luoghi del mondo dove l’avidità umana raggiungeva e superava limiti di crudeltà inimmaginabili.

Il mio desiderio di giustizia resta ineludibile anche in politica e rispetto a nuovi scenari e grandi problemi, quelli italiani, del Mezzogiorno, dell’Europa.
C'è un sistema che non contempla il rispetto delle leggi, la meritocrazia, le competenze. Che non dà priorità alla dignità delle persone, che non investe sui beni culturali e sul turismo.
Registro rassegnazione o impotenza rispetto a chi si permette di stravolgere l'armonia dell’ambiente solo per soddisfare gli appetiti di “pochi”, speculando sulle risorse naturali, lasciando cenere e veleni sui nostri territori.

Vedo crimini e criminali e ricordo quelli che ho combattuto e vinto. E come in quei casi, dico che deve pagare chi si è macchiato di responsabilità, deve risarcire le comunità, politicamente ed economicamente. Non mi spaventano i poteri forti, i padroni che rendono schiavo il popolo. Non si tratta di sentirsi sceriffo vendicatore, ma non posso stare a guardare. Ancora una volta non posso farlo. Come donna meridionale metto a disposizione la mia storia e la mia esperienza. E’ per questo che sono qui a spiegarvi le ragioni di questo nuovo ed appassionato impegno, perché c’è un’emergenza in Europa che deve essere affrontata, subito, o sarà troppo tardi per tutti.
L’Europa, l’Italia e soprattutto il nostro Sud, non possono continuare ad essere rappresentati da gente che, nella vita, non ha fatto altro che i propri affari. Va recuperato il “senso civico”, che può contrastare la concezione dell’interesse “familiare”. Questa è la posta in gioco. 

Servono donne e uomini nuovi, diversi, soprattutto liberi da vincoli e condizionamenti. E’  questo che chiede il Sud dei padri, delle madri e dei figli ridotti in catene. Perché chi non é autonomo economicamente non é libero. 
Recatevi alle urne, il 25 maggio prossimo, per eleggere il nuovo Parlamento europeo, perché andare a votare serve. Non fate più caso a quel vecchio adagio secondo cui ”tanto non cambia  nulla, non serve a niente”. Scegliere è sempre un atto di responsabilità e libertà, votare anche.

Il Sud è la terra dove sono nata, che ha ispirato i miei progetti. È la terra dove sono tornata e a cui sono legata dalla più profonda devozione. 
Nelle mie visite alle regioni del collegio Sud, ho incontrato persone straordinarie e ancora disposte a sperare e a rimettersi in gioco. A loro ho spiegato che l’Europa è il nostro futuro, ma ai cittadini degli Stati membri occorre dare la possibilità di riappropriarsi delle istituzioni sovranazionali che li governano.
Alexis Tsipras, nostro candidato alla presidenza della Commissione europea, è stato il primo ad aver avuto il coraggio di parlare di un’altra Europa, di affermare che la UE siamo noi, e non solo le banche e l’Euro. Ha ricordato a tutti che servono politiche sociali, che la corruzione va combattuta, come la povertà.
C’è tanto da fare a Bruxelles, a cominciare dall'individuazione di un salario minimo uguale per tutti gli Stati dell'Unione, per scoraggiare le delocalizzazioni delle imprese che migrano dove il costo del lavoro é minore, per la revisione delle procedure relative ai fondi europei, che per essere davvero utili vanno erogati in modo semplice, diretto, tempestivo. E che dire dei problemi del comparto agricolo meridionale, delle procedure esecutive che gravano su tanti operatori, degli effetti nefasti sulle produzioni conseguenti agli accordi europei con i Paesi terzi, dei drammi umani ed economici a causa delle calamità naturali.
Un voto è importante per un’Europa diversa, perché quella di oggi é fallita totalmente. 

E’ il tempo di ricominciare da capo, di costruire la nostra Europa, per il bene di chi ci vive oggi e per le generazioni future, nel solco della legalità, della giustizia e del benessere.

Buon voto a tutti.


Silvana Arbia

Silvana Arbia nelle case del Sud con i "caseggiati telematici"

Proseguono, in queste ultime ore di campagna elettorale, gli incontri con i cittadini di tante città del sud. Tanti vorrebbero parlare con Silvana, ma il tempo è tiranno. 
La tecnologia ci viene in soccorso con i "caseggiati telematici", grazie ai quali gruppi di amici o famiglie si incontrano in una abitazione per conoscere Silvana, facendo ricorso alla comunicazione VoiP Tanti gli interventi e le domande, a cui la candidata non si sottrae. 

Questa iniziativa - dichiara Arbia - vuole essere anche una provocazione per dimostrare che una campagna elettorale si può fare in modo alternativo e senza quelle enormi risorse economiche di cui qualcuno beneficia". 

Risorse, aggiungiamo noi cittadini,  di cui  sarebbe interessante conoscere la provenienza.

NON PUO’ ESSERCI INNOVAZIONE SENZA UNA POLITICA SCEVRA DALLE LOGICHE SPARTITORIE


Il programma quadro della UE per la ricerca e l'innovazione "Horizon 2020" sarà attivo per il periodo 2014-2020.

Ha una dotazione di circa 70 miliardi di euro, riunisce tutti i finanziamenti dell'Unione Europea esistenti per la ricerca e l'innovazione, fra cui il programma quadro di ricerca, le attività in materia di innovazione del programma quadro per la competitività e l'innovazione (Cip) e l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (Iet).

Horizon 2020 indirizza le risorse verso tre priorità distinte, che corrispondono alle priorità della strategia Europa 2020, e che attribuiscono alla ricerca e all'innovazione un ruolo fondamentale per conseguire gli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva:eccellenza scientificaleadership industriale,sfide per la società.

Questo è il solco che ci crea l’Europa, ma noi sapremo cogliere queste opportunità? C’è assoluta necessità di soggetti innovatori, a cominciare dallo Stato, che da tempo non investe in infrastrutture, in particolare al Sud.

L'innovazione è legata direttamente ai costi di produzione, perché grazie ad essa consente di tenerli bassi. Ma lo Stato deve fare la sua parte, attraverso incentivi, detassazioni, efficienza delle infrastrutture, efficienza della macchina statale.L'innovazione primaria è quella della Pubblica Amministrazione e soprattutto della “politica” che, oggi, resta gravemente condizionata dalle logiche spartitorie dei partiti.

Fare un passo avanti, dunque, significa modificare un sistema “culturale” ora inadeguatoa promuovere e ad assistere l’innovazione. Se non capiamo questo, per noi l’innovazione, quella vera e produttiva, resterà un miraggio.

mercoledì 21 maggio 2014

I SERVIZI PER I DIVERSAMENTE ABILI VANNO GARANTITI SEMPRE

I minori diversamente abili a cui viene garantita l'assistenza sono 20, ma la Regione Basilicata ne riconosce solo 8 ai fini dei contributi da attribuire alla struttura che li accoglie. Accade in uno dei paesi lucani che ho visitato, dove il personale del Centro è costretto a lavorare a metà servizio, ed anche a fare opera di volontariato, pur di mandare avanti un servizio essenziale per quei bambini. Una situazione che per un verso penalizza pesantemente i bambini che devono essere seguiti di continuo e con molto impegno, e che per l'altro mette in discussione occupazione e posti di lavoro.

Tutto questo si verifica in uno dei comuni "petroliferi" della Basilicata. Evidentemente, i fiumi di "oro nero" che si concedono alle compagnie petrolifere non possono servire nemmeno a sostenere attività sociali indispensabili e servizi primari per le famiglie.
Sono indignata per quello che mi riferiscono. Non è possibile che debbano accadere cose di questo tipo, che non ci sia la giusta attenzione nei confronti dei cittadini, minori e adulti, e dei loro problemi "vivi", quotidiani.
Più volte, negli ultimi tempi, ho ricordato che l'Unione europea ha aderito alla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Si tratta di una serie di principi fondamentali, tra cui il rispetto per la dignità, la partecipazione e l'inclusione nella società, le pari opportunità, il rispetto per l'identità dei minori con disabilità e per lo sviluppo delle loro capacità.
Gli Stati che hanno aderito alla convenzione adottano tutte le misure necessarie per garantire il progressivo rispetto di questi principi. Essi si impegnano, inoltre, ad agire a favore dei diritti economici, sociali e culturali dei diversamente abili. Purtroppo, il Sud e la Basilicata sembrano appartenere ad un altro mondo, ad un altro pianeta dove non si ottiene "per diritto" e "per necessità", ma solo se in cambio non viene garantito "altro".

martedì 20 maggio 2014

“DAL PRIMO AGOSTO E’ IN VIGORE LA CONVENZIONE DI ISTANBUL SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE."

"E’ UNO STRUMENTO LEGISLATIVO IMPORTANTE PER ROMPERE IL SILENZIO E SUPERARE I PREGIUDIZI. ORA, PERO’, ANCHE AL SUD BISOGNA IMPEGNARSI PER CREARE LE CASE RIFUGIO, CHE SONO ESSENZIALI” .


Il primo agosto di quest’anno entra in vigore la Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, conosciuta come Convenzione di Istanbul,  adottata dal Consiglio d'Europa a maggio del 2011. Tutto questo grazie alle ratifiche di Spagna, Andorra e Danimarca, che hanno consentito di superare la soglia delle dieci convalide da parte degli Stati firmatari.
E’ un passo fondamentale per l’affermazione del primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per combattere concretamente la violenza nei confronti delle donne, un insieme di misure per la protezione di chi subisce violenza. Siamo di fronte ad un’occasione unica per rompere il silenzio e superare i pregiudizi, considerando che la violenza maschile assume molteplici forme e modalità.
La finalità della Convenzione è di prevenire e contrastare la violenza nell’ambito della famiglia e di altre forme di violenza, di proteggere e garantire sostegno alle vittime, nonché di perseguire coloro che si rendono responsabili di tali nefandezze.
L’aspetto più innovativo del testo è sicuramente che la Convenzione riconosce la violenza sulle donne come una violazione dei diritti umani e come una forma di discriminazione.
Viene riconosciuta la necessità di azioni coordinate, sia a livello nazionale che internazionale, tra tutti gli attori che, a vario titolo, sono coinvolti nella presa in carico delle vittime e la necessità di finanziare adeguatamente le azioni previste per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno, nonché per il sostegno alle vittime e lo sviluppo dei servizi a loro dedicati.  E' prevista anche la protezione e il supporto ai bambini testimoni di violenza domestica. Si riconosce il ruolo fondamentale svolto dalla società civile e dall'associazionismo. In questo solco, bisogna ora rilanciare la rete nazionale antiviolenza a sostegno delle donne vittime di violenza intra ed extra familiare e di stalking.

In Europa, negli anni Settanta, si sono strutturati i centri antiviolenza e le case rifugio. In Italia, i primi centri sono stati aperti dopo circa dieci anni, ma solo in città del Nord, e ancora oggi sono presenti quasi interamente nel settentrione e nel centro del Paese. Come al solito, il Sud resta fuori. C’è la necessità, più che mai, di impegnarsi affinché le case rifugio sorgano anche nelle nostre regioni meridionali. Il Sud non può restare indietro anche rispetto a questi grandi problemi sociali.

lunedì 19 maggio 2014

Agenda dei diritti umani in Europa: Silvana Arbia

Silvana intervistata da inNEWS La Nuovatv - 15 maggio 2014

SILVANA ARBIA IN CALABRIA FIRMA IL MANIFESTO CONTRO LA POVERTA’ ESTREMA E PARTECIPA ALL’INCONTRO SU VIOLENZA DELLE DONNE E CERTEZZA DEL DIRITTO ALLA “FONDAZIONE ROBERTA LANZINO”


Silvana Arbia, ieri, a Rende, in provincia di Cosenza, ha sottoscritto il manifesto “ONE” per mettere fine alla povertà estrema.
“ONE” é un'organizzazione internazionale che nasce dalla volontà delle persone e attraverso attività di campagna e lobby promuove la lotta il disagio e sostiene la prevenzione delle malattie.
 “La povertà è un problema non solo dei Paesi sottosviluppati, ma anche dell’Europa – ha detto Arbia -. Il 12 per cento della popolazione europea è a rischio povertà, è un dato che deve farci riflettere ed indurci ad operare per invertire una tendenza che offende l’Europa e i suoi valori fondanti. Nel mio programma elettorale c’è tanto spazio per la lotta al disagio economico delle popolazioni, c’è una grande attenzione alla dignità delle persone e delle famiglie che, nell’epoca della tecnologia e delle grandi conquiste, deve ancora fare i conti con le difficoltà di portare il pane a casa”.


In Calabria, Arbia ha partecipato ad un incontro sul tema della violenza contro le donne e sulla certezza del Diritto, promosso dalla Fondazione “Roberta Lanzino”, nata nel 1989 in seguito alla morte per stupro di Roberta, 19 anni, studentessa al primo anno di Scienze economiche. Una Fondazione costituita  in una fase in cui ancora la violenza sulle donne non era riconosciuta e rappresentava un tabù difficile persino da nominare. Tabù che nella particolare composizione geografica, sociale, culturale della Calabria, sembrava insuperabile e difficilissimo da intaccare. La Fondazione nel corso degli anni ha lavorato affrontando il difficile problema da diverse angolazioni, facendosi conoscere sull’intero territorio calabrese e poi anche nazionale e diventando nel tempo sempre più un riferimento preciso sia di sostegno per le donne maltrattate e vittime di violenza sessista, sia culturale per il territorio nella sua globalità. Particolare rilevanza nella storia della Fondazione, è la costruzione del primo lotto di una importante struttura abitativa, funzionale ai bisogni delle donne e dei minori maltrattati e in difficoltà a causa di situazione di violenza: “La Casa di Roberta”.
Silvana Arbia, nel corso del dibattito, ha fatto presente l’importanza dell’entrata in vigore, il primo agosto prossimo, della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, conosciuta come Convenzione di Istanbul. “E’ un passo fondamentale per l’affermazione del primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per combattere concretamente la violenza nei confronti delle donne – ha detto Arbia - , un insieme di misure per la protezione di chi subisce violenza. Siamo di fronte ad un’occasione unica per rompere il silenzio e superare i pregiudizi, considerando che la violenza maschile assume molteplici forme e modalità”.

Come donna di legge, ha ribadito Arbia a Rende, “ho dovuto fare una scelta, quella di impegnarmi direttamente in politica, perché lo Stato di diritto, in Italia e soprattutto nel Sud, é pesantemente messo in discussione. Sono ora coinvolta in un progetto che é per me nuovo rispetto alle funzioni da sempre assolte come magistrato, ma non gli obiettivi, che sono gli stessi. Senza Stato di diritto non c’è sviluppo. La corruzione in Italia è un problema. Serve una classe politica competente, che non badi solo alla conquista di posizioni di potere. Bisogna fare scelte per la legalità, per la politica del bene comune, questo serve, soprattutto al Sud”.

domenica 18 maggio 2014

SILVANA ARBIA : UNA ROSA PER L'ALTRA EUROPA dal blog di Gianluigi Melucci

sabato 17 maggio 2014

SILVANA ARBIA

SILVANA ARBIA : UNA ROSA
PER L'ALTRA EUROPA

Carissimi Amici del mio affezionato Blog , voglio presentarvi la carissima e
determinata SILVANA ARBIA , Candidata alle Elezioni Europee nella
Circoscrizione SUD per L'ALTRA EUROPA di TZIPIRAS , cancelliere alla Corte
Penale Internazionale dell'AJA , laureatasi in Giurisprudenza nel lontano 1976
, tra l'ammirazione estasiata dei capolavori cromatici della Famosa Cappella
degli Scrovegni nella beneamata e ridente Padova e l'ascolto nei juke-box della
bellissima Melodia , realizzata dal Rapporto Simbiotico Battisti-Mogol , che
ancora oggi i giovani ricordano e canticchiano nella rilassante ANCORA TU.
Ebbene , questa Determinata Donna , nel freddo Veneto , riusciva a far valere
l' ORGOGLIO LUCANO , trasmesso dai suoi Genitori , nell'immediato Dopoguerra ,
nella ridente Senise , ammirata dal pittore Carlo Levi , nell'impenetrabile e
misteriosa Valle del Sauro , dove i ragazzi raccolgono le castagne per
arrostirle , durante le serate invernali , mentre ballano spassose tarantelle
con dignitose Ragazze.
Silvana non ha mai rinnegato le sue profonde origini lucane , delle quali ne
va fiera ed orgogliosa , battendosi da quando era pretore a Venezia per Valori
Fondamentali : LEGALITA' - ASSISTENZA ALLE CLASSI MENO ABBIENTI - TUTELA
DELL'AMBIENTE - DIRITTI CIVILI - PARI OPPORTUNITA' UOMO / DONNA ALL' ACCESSO
NELLA P.A. E NELLE PUBBLICHE CARICHE ELETTIVE.
Ha sempre lottato per migliorare le condizioni dei più poveri , per rendere i
quartieri popolari opportunità di crescita e sviluppo per l'intero territorio
limitando notevolmente gli effetti distorsivi e negativi della disoccupazione ,
della criminalità organizzata , della sfiducia crescente dei giovani verso le
istituzioni che li rappresentano.
Una Donna Valente , Determinata , Studiosa , Capace di battersi a fianco dei
problemi reali della società contemporanea , Intelligente , posso definirla una
Rosa nei candidati dell'Altra Europa che non sia la lottizzazione delle banche
nella spartizione di apprezzabili interessi economici ma sia una Comunità
capace di interagire con le problematiche sociali risolvendole nella maniera
più idonea ed opportuna.
Allora consentitemi di fare gli Auguri ad una Donna che ammiro ed apprezzo per
le sue umane qualità e la sua immensa cultura alla quale non posso fare altro
che porgerle un affettuoso Abbraccio sperando che segga nella compagine del
Parlamento Europeo.

AUGURI ALLA
SENISESE SILVANA ARBIA



Gianluigi Melucci

sabato 17 maggio 2014

“IL MONDO CATTOLICO ALIMENTA UNA SPERANZA DI MIGLIORAMENTO DISATTESO DA UNO STATO ANCORA TROPPO LONTANO DAI SUOI CITTADINI”


Nelle mie visite nelle città del Sud torno a toccare con mano i problemi e i disagi di fasce consistenti della popolazione meridionale.


Penso, soprattutto, ai quartieri emarginati dei nostri centri urbani, da Taranto sino a Napoli, Bari, Reggio Calabria, Catanzaro e Foggia, dove persiste un forte problema legato all’assistenza sociale e al bene comune e quindi alla sicurezza e alla legalità. E ancora una volta registro l’assenza dello Stato rispetto all’obbligo di responsabilità che dovrebbe avere per creare opportunità per tutti i  cittadini, alimentando così quella speranza di miglioramento che non può essere assolutamente disattesa.
Vedo poche strutture pubbliche che aiutano a recuperare un’esistenza diversa e migliore, che possa garantire una vita al di là dei reati e dell’illecito.
Registro, ancora una volta, l’opera di “supplenza” esercitata dalle organizzazioni cattoliche: religiosi, laicato cristiano, Ordini, Congregazioni, associazioni, oratori. Un sistema che é capillare sul territorio meridionale, presente attivamente in numerosi settori del servizio sociale: assistenza agli emarginati, agli anziani, ai malati, ai poveri, tutela dei minori abbandonati,  scuola e formazione.
Una grande opera che, tra l’altro, ho avuto modo di riscontrare nelle terre dell’Africa, nel periodo in cui ho operato in Ruanda (e non solo) per conto delle Nazioni Unite, dove l’impegno delle missioni cattoliche, suore e sacerdoti, é ancora fondamentale per quelle popolazioni martoriate dalla povertà e dai conflitti interni.
Le gravi carenze che si manifestano nel Sud italiano nel settore sociale sono spesso colmate dall’azione incondizionata del mondo cattolico, da sempre attivo nei rioni dei grandi centri urbani che versano in una situazione di radicato degrado e di quasi completo abbandono sociale, assicurando azioni educative concrete che coinvolgono, in particolare, giovani, perché loro sono il presente e il futuro ed è su di loro che deve consolidarsi il senso di responsabilità.
Ma lo Stato deve fare la sua parte. C’è bisogno di una impostazione delle iniziative assistenziali pubbliche che possa mirare alla prevenzione dei mali sociali e al reinserimento attivo degli emarginati. Non servono interventi tampone, ma un impegno serio e costante per una cultura della legalità che accompagni i cittadini nella loro crescita. Un quartiere degradato, dove si vive male e c’è tanta disoccupazione, disperazione, criminalità, è anche  una polveriera  sempre pronta ad esplodere. 

giovedì 15 maggio 2014

SILVANA ARBIA NEGLI STUDI DE “LANUOVATV”

Silvana Arbia, nella mattinata di ieri, 15 maggio, è stata ospite de “LaNuovaTv” (canali 840 Sky e 12 digitale terrestre), negli studi di Potenza.  Ad intervistarla, il direttore Mimmo Parrella.
Arbia ha spiegato le ragioni della sua scelta di candidarsi alle elezioni europee, nel collegio Sud,  ribadendo la volontà di mettersi a disposizione dei cittadini, e soprattutto di quelli meridionali, dopo un lungo impegno come magistrato negli organismi di giustizia nazionali ed internazionali.
Numerosi i temi trattati nel confronto televisivo, tra cui tutela dell’ambiente, la inadeguatezza del sistema politico, la necessità di un’Europa diversa che possa guardare al cittadino e non alle banche e ai grandi gruppi di potere che imperversano nel Vecchio Continente.  Incalzata dal direttore Parrella, il confronto televisivo si è rivelato interessante e propositivo.

Grazie a “LaNuovaTv” per la disponibilità e l’interesse nei confronti di Silvana Arbia e del suo progetto politico per l’Italia e l’Europa.

SILVANA ARBIA FIRMA A POTENZA IL “MANIFESTO” PER IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE # VOTE4FT


Nell’ambito della campagna # VOTE4FT, Silvana Arbia ha aderito al manifesto a sostegno del “Commercio Equo e Solidale”.
Il 15 maggio, alle ore 15, nella bottega Unaterra, in Via Plebiscito a Potenza, ha sottoscritto l’adesione formale.
Le Botteghe del “Commercio Equo e Solidale” Unaterra ed Equomondo e Legambiente Basilicata, sostengono la campagna #VOTE4FT( dove FT sta per Fair Trade), promossa a scala europea e finalizzata a chiedere, da parte dei cittadini-consumatori, ai candidati alle elezioni per il Parlamento europeo 2014, l’inserimento del Commercio Equo e Solidale nella prossima agenda politica, laddove fossero eletti, ed il sostegno a politiche utili a garantire maggiore giustizia nel commercio internazionale.

Silvana Arbia, prima della sottoscrizione del manifesto, ha fatto presente che sosterrà comunque la campagna per il Commercio Equo e Solidale, come parlamentare eletta o solo come cittadina europea.

Arbia, a lungo impegnata per la sua attività di magistrato internazionale in Africa e in altri Continenti,  ha sottolineato di conoscere bene le finalità e l’attività del Commercio Equo e Solidale e i nobili principi che sono alla base del progetto.
"La mia lunga esperienza per l’Onu, mi ha dato la possibilità di conoscere direttamente le aree, i territori da cui provengono i prodotti proposti dalle “Botteghe” come quella di Potenza. Sulla necessità di uno sviluppo sostenibile e di migliori condizioni economiche per i produttori e i lavoratori marginalizzati del mondo - ha detto - mi sono sempre trovato d’accordo. Nella prima parte della mia attività professionale, del resto, mi sono occupata di questioni legate alla salvaguardia dell’ambiente e proprio l’attenzione verso questi temi è uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi alle europee.

Sono molto felice di essere qui con voi e di avere avuto la possibilità di essere coinvolta in questa bella iniziativa che si sta sviluppando in tutta Europa”.

mercoledì 14 maggio 2014

Silvana Arbia e il materiale chimico della Siria trasferito nel porto di Gioia Tauro: “Sono vicina ai cittadini allarmati, che vogliono chiarezza, e metto a disposizione le mie conoscenze giuridiche per loro”.


Faccio mie le preoccupazioni dei cittadini e dei movimenti calabresi, in particolare di San Ferdinando e Gioia Tauro, per l’arrivo nel porto di Gioia Tauro di armi chimiche, o comunque di materiali chimici, provenienti dalla Siria. La popolazione, giustamente, si pone non pochi interrogativi per lo sbarco di  quelle sostanze, pensando alle conseguenze devastanti sul territorio in caso di incidente o attentato terroristico. Si parla di “tragedia annunciata” e l’allarme sta crescendo, così come evidenziato in un recente convegno del meetup, in collegamento con la Grecia.


In seguito alla guerra civile siriana, come noto, Assad consegnò le armi per neutralizzarle. Diversi Paesi europei hanno negato la disponibilità all’operazione. In seguito si prospettò l’idrolisi in mare, e il luogo individuato allo scopo è stato il mare tra Creta, Libia e Sicilia. Il porto scelto fu quello di Gioia Tauro.
Lo sviluppo di questa vicenda ha creato allarme anche in Grecia, dopo i pareri non rassicuranti di alcuni tecnici ellenici che hanno segnalato il rischio per il Mediterraneo.
Gli amministratori comunali calabresi pare abbiano saputo solo qualche ora prima della decisione (presa dal governo Letta), di far arrivare il materiale chimico a Gioia Tauro. Da quanto mi viene riferito, hanno manifestato la loro contrarietà all’iniziativa ed espresso dissenso sul metodo adottato dall’esecutivo nazionale di scavalcare le autorità locali. Hanno segnalato anche che, nel porto di Gioia Tauro, non sono state mai trattate sostanze di questo genere e che tutta l’operazione è stata condotta nel massimo segreto.
Sono a conoscenza delle perplessità anche di rappresentanti dei Vigili del fuoco, che si chiedono come mai siano stati coinvolti se si tratta, come viene spiegato dalle autorità sovracomunali, “di normali operazioni che sempre sono state fatte”, denunciando anche aspetti tecnici dell’iniziativa (pare che non ci sia un Piano di evacuazione in caso di probabili fuoriuscite di gas e non si sa della presenza di una cabina di regia per le disposizioni del caso). La mancanza di una adeguata e completa informazione alla società civile, come mi è stato fatto presente dalla Calabria, crea non pochi timori. Ribadisco l’importanza dell’accesso all'informazione e alla giustizia in materia ambientale e salute. Ricordo che con la Convenzione di Arhus, l'Unione Europea sensibilizza e coinvolge i cittadini nelle questioni a cui direttamente sono interessati, così come tutela il diritto di ogni individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, di vivere in un ambiente che possa assicurare salute e benessere. Si tratta di criteri che devono essere sempre salvaguardati e, quindi, la partecipazione civile è fondamentale ai fini delle decisioni che di volta in volta vengono prese.

Sono vicina ai cittadini che si stanno impegnando per fare chiarezza e “saperne di più”, sia a San Ferdinando che a Gioia Tauro, e sono con loro per trovare soluzioni soddisfacenti.

domenica 11 maggio 2014

“Quello che non avete fatto per voi, fatelo per i vostri figli”

(Pubblichiamo un estratto del Comizio di Silvana Arbia a Policoro il 10 maggio 2014)

Sono esperta di Diritto e non di comizi. E meno male, direi. Come donna di legge ho dovuto fare una scelta, quella di impegnarmi direttamente in politica, perché lo Stato di diritto, in Italia e soprattutto nel Sud, é pesantemente messo in discussione. 
Non potevo stare a guardare.
Sono ora coinvolta in un progetto che é per me nuovo rispetto alle funzioni da sempre assolte come magistrato, ma non gli obiettivi, che sono gli stessi. Senza Stato di diritto non c’è sviluppo, la non osservanza dei  nostri principi costituzionali e di quelli europei non porta alla democrazia degna di questo nome. L’Unione Europea produce, di continuo, regolamenti e direttive sistematicamente ignorati, disapplicati e che quindi non servono a nessuno: una situazione fallimentare.
E che cosa dire dei finanziamenti comunitari: devono passare attraverso la orribile trafila di burocrati diretti dai partiti. Non va bene, non si può continuare così.
Il sistema bancario europeo è fallimentare, quello monetario non fa vedere i benefici sulla gente ma solo su pochi gruppi e Stati dominanti. Gli altri, a cominciare dall’Italia, inseguono, inseguono chi comanda e mai li raggiungono. Alcuni Paesi, penso alla Germania, si comportano in Europa come vere e proprie potenze colonialiste. Una oligarchia che spadroneggia.
La corruzione in Italia, Paese membro della UE, è un problema. Per assegnare un appalto bisogna affidarsi a procedure che prevedono, spesso, il ricorso ai ben ammanicati di turno. Non stare a guardare vuol dire stroncare questi meccanismi. Un giurista conosce questo sistema malato e può intervenire perché ha conoscenze adeguate e sensibilità verso la sofferenza permanente di chi è costretto a subire questa macchina infernale, in particolare nel Meridione dell’Italia.
La natura scempiata è una delle conseguenze del non rispetto delle regole, dell’impunità che persiste, che al Sud si ingigantisce. Ammalarsi a causa dei veleni di un finto sviluppo mette in discussione il nostro diritto alla salute. Loo sanno bene i lucani, i pugliesi, i campani che cominciano a capire quanto pesino sulla loro pelle le scelte irresponsabili di una classe politica che bada solo alla conquista di posizioni di potere. Vi siete chiesti, ad esempio, perché la Basilicata ha il più alto tasso di tumori ossei? A chi si deve addebitare questa responsabilità? Perché persino la qualità delle nostre acque è messa in discussione? Da cosa dipende? Bisogna fare qualcosa, perché non cambiare? Scelte per la legalità, per la politica del bene comune, questo serve, altrimenti saremo persi per sempre. Chiedetevi se, in queste condizioni di sottosviluppo, perché di questo si tratta, c’è un futuro per voi e per le generazioni future. Se il figlio ti chiede il pane, non gli puoi dare il serpente: ricordate questo monito.
Le situazioni di disagio possono sfociare in tragedie. Se non ho da mangiare per me e per i  miei figli posso fare del male anche al mio vicino. Cerchiamo di non arrivare a quel punto.
Il 12 per cento della popolazione europea è a rischio povertà. Lo sapete? La colpa è anche nostra, soprattutto al Sud, perché ci siamo lasciati andare pensando che la politica del malaffare pensasse a risolvere i nostri problemi. E’ un errore, un’umiliazione, una sconfitta.
Servono persone che vadano a fare un po’ d’ordine, che si impegnino per farci fare passi in avanti e non indietro.

C’è il capitolo dell’innovazione, tanto sbandierato. L’Europa ha messo in bilancio, sino al 2020, grandi stanziamenti: vanno utilizzati, e bene. Il prossimo Parlamento europeo avrà molto da fare, ma mandateci persone competenti, pulite, senza macchie e mire personali. Ci sono ancora in giro facce che hanno fallito, che vi hanno tradito: perché concedergli un altro mandato?
Non mi piace il progetto del Debt RedemptionFound, cioè un Fondo di redenzione come alternativa agli eurobond. Se questo piano si concretizzasse, il 10% del Pil italiano dovrebbe, per venti anni, andare al servizio del debito: una vera pazzia! Attenzione, perciò, a che cosa si profila all’orizzonte.
Il 25 maggio si vota per il Parlamento europeo: non votare è autolesionismo, ma bisogna votare giusto. Io non sono iscritta a nessun partito, non appartengo a nessuno, voglio una politica che si interessi degli altri. La lista in cui sono inserita non mi ha chiesto niente, sa di non poterlo fare. Voglio portare le necessità, i desideri dei giovani del Sud sui tavoli di Bruxelles e Strasburgo. Le nuove generazioni hanno bisogno di buoni esempi, di qualcuno che possa convincerli che è il merito che conta, che paga, e non le raccomandazioni. Il mio percorso di vita e quelloprofessionale lo testimoniano. Sono in magistratura dal 1979, non accetto le ingiustizie e mi batto contro di esse. Ho l’ambizione di delineare un tracciato nuovo, un solco nuovo per i giovani. Conosco il “dossier” dei problemi del Mezzogiorno, le cause, le responsabilità, le omissioni. So i motivi della nostra povertà ma anche la ricchezza di un territorio che va sostenuto in maniera diversa e soprattutto onesta.