mercoledì 21 maggio 2014

I SERVIZI PER I DIVERSAMENTE ABILI VANNO GARANTITI SEMPRE

I minori diversamente abili a cui viene garantita l'assistenza sono 20, ma la Regione Basilicata ne riconosce solo 8 ai fini dei contributi da attribuire alla struttura che li accoglie. Accade in uno dei paesi lucani che ho visitato, dove il personale del Centro è costretto a lavorare a metà servizio, ed anche a fare opera di volontariato, pur di mandare avanti un servizio essenziale per quei bambini. Una situazione che per un verso penalizza pesantemente i bambini che devono essere seguiti di continuo e con molto impegno, e che per l'altro mette in discussione occupazione e posti di lavoro.

Tutto questo si verifica in uno dei comuni "petroliferi" della Basilicata. Evidentemente, i fiumi di "oro nero" che si concedono alle compagnie petrolifere non possono servire nemmeno a sostenere attività sociali indispensabili e servizi primari per le famiglie.
Sono indignata per quello che mi riferiscono. Non è possibile che debbano accadere cose di questo tipo, che non ci sia la giusta attenzione nei confronti dei cittadini, minori e adulti, e dei loro problemi "vivi", quotidiani.
Più volte, negli ultimi tempi, ho ricordato che l'Unione europea ha aderito alla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Si tratta di una serie di principi fondamentali, tra cui il rispetto per la dignità, la partecipazione e l'inclusione nella società, le pari opportunità, il rispetto per l'identità dei minori con disabilità e per lo sviluppo delle loro capacità.
Gli Stati che hanno aderito alla convenzione adottano tutte le misure necessarie per garantire il progressivo rispetto di questi principi. Essi si impegnano, inoltre, ad agire a favore dei diritti economici, sociali e culturali dei diversamente abili. Purtroppo, il Sud e la Basilicata sembrano appartenere ad un altro mondo, ad un altro pianeta dove non si ottiene "per diritto" e "per necessità", ma solo se in cambio non viene garantito "altro".