Un’Europa diversa, insieme a Tsipras
Sono una cercatrice di verità. L’ho sempre inseguita, come magistrato,
nei luoghi del mondo dove l’avidità umana raggiungeva e superava limiti di
crudeltà inimmaginabili.
Il mio desiderio di giustizia resta ineludibile anche
in politica e rispetto a nuovi scenari e grandi problemi, quelli italiani, del
Mezzogiorno, dell’Europa.
C'è un sistema che non contempla il rispetto delle leggi, la meritocrazia, le competenze. Che non dà priorità alla dignità delle persone, che non investe sui beni culturali e sul turismo.
C'è un sistema che non contempla il rispetto delle leggi, la meritocrazia, le competenze. Che non dà priorità alla dignità delle persone, che non investe sui beni culturali e sul turismo.
Registro rassegnazione o impotenza rispetto a chi si
permette di stravolgere l'armonia dell’ambiente solo per soddisfare gli
appetiti di “pochi”, speculando sulle risorse naturali, lasciando cenere e
veleni sui nostri territori.
Vedo crimini e criminali
e ricordo quelli che ho combattuto e vinto. E come in quei casi, dico che deve pagare chi si è
macchiato di responsabilità, deve risarcire le comunità, politicamente ed
economicamente. Non mi spaventano i
poteri forti, i padroni che rendono schiavo il popolo. Non si tratta di
sentirsi sceriffo vendicatore, ma non posso stare a guardare. Ancora una volta
non posso farlo. Come donna meridionale metto a disposizione la mia storia e la
mia esperienza. E’ per questo che sono qui a spiegarvi le ragioni di questo
nuovo ed appassionato impegno, perché c’è un’emergenza in Europa che deve
essere affrontata, subito, o sarà troppo tardi per tutti.
L’Europa, l’Italia e soprattutto il nostro Sud, non possono continuare ad essere rappresentati da gente che, nella vita, non ha fatto altro che i propri affari. Va recuperato il “senso civico”, che può contrastare la concezione dell’interesse “familiare”. Questa è la posta in gioco.
L’Europa, l’Italia e soprattutto il nostro Sud, non possono continuare ad essere rappresentati da gente che, nella vita, non ha fatto altro che i propri affari. Va recuperato il “senso civico”, che può contrastare la concezione dell’interesse “familiare”. Questa è la posta in gioco.
Servono donne e uomini
nuovi, diversi, soprattutto liberi da vincoli e condizionamenti. E’ questo che chiede il Sud dei
padri, delle madri e dei figli ridotti in catene. Perché chi non é autonomo
economicamente non é libero.
Recatevi alle urne, il
25 maggio prossimo,
per eleggere il nuovo Parlamento europeo, perché andare a votare serve. Non
fate più caso a quel vecchio adagio secondo cui ”tanto non cambia nulla,
non serve a niente”. Scegliere è sempre
un atto di responsabilità e libertà, votare anche.
Il Sud è la terra dove sono nata, che ha ispirato i miei progetti. È la terra dove sono tornata e a cui sono legata dalla più profonda devozione.
Nelle mie visite alle regioni del collegio Sud, ho
incontrato persone straordinarie e ancora disposte a sperare e a rimettersi in
gioco. A loro ho spiegato che l’Europa è il nostro futuro, ma ai cittadini
degli Stati membri occorre dare la possibilità di riappropriarsi delle
istituzioni sovranazionali che li governano.
Alexis Tsipras, nostro
candidato alla presidenza della Commissione europea, è stato il primo ad aver
avuto il coraggio di parlare di un’altra Europa, di affermare che la UE siamo noi, e
non solo le banche e l’Euro. Ha ricordato a tutti che servono politiche
sociali, che la corruzione va combattuta, come la povertà.
C’è tanto da fare a Bruxelles, a cominciare
dall'individuazione di un salario minimo uguale per tutti gli Stati
dell'Unione, per scoraggiare le delocalizzazioni delle imprese che migrano dove
il costo del lavoro é minore, per la revisione delle procedure relative ai
fondi europei, che per essere davvero utili vanno erogati in modo semplice,
diretto, tempestivo. E che dire dei problemi del comparto agricolo meridionale,
delle procedure esecutive che gravano su tanti operatori, degli effetti nefasti
sulle produzioni conseguenti agli accordi europei con i Paesi terzi, dei drammi
umani ed economici a causa delle calamità naturali.
Un voto è importante
per un’Europa diversa, perché quella di oggi é fallita totalmente.
E’ il tempo di ricominciare da capo, di costruire la nostra Europa, per il bene di chi ci vive oggi e per le generazioni future, nel solco della legalità, della giustizia e del benessere.
Buon voto a tutti.
Silvana Arbia
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